Siamo partiti da un sogno, ma non un ideale, un’aspirazione, un desiderio. Un sogno, fase rem allo stato puro. Due anni e mezzo fa, tutto è partito da qui. Chi con il bisogno di mettere in pratica gli studi informatici, chi con la voglia di imparare ad usare un foglio word, chi semplicemente bisognoso di trovare uno spazio dove potersi sbizzarrire perché “bannato” dal gruppo di amici su WhatsApp perché “non è possibile criticare tutto e cercare di capire tutto, goditi sto goal e stai zitto”. Da lì a trovare il nome, il passo è stato breve: “Loggione, ci chiameremo Loggione Sport”. Per gli esperti di teatro il nome vorrà dire già tutto, per tutti gli altri ecco una breve spiegazione. Il loggione è quella porzione di teatro posta più in alto, data la distanza dal palco è anche la più economica. Col tempo però si è affermata come lo spazio più critico ed obiettivo, a differenza della platea dove gli spettatori seguivano gli umori del Re o dell’ospite del palco reale di turno. Con un pizzico di arroganza ci siamo immaginati così, spettatori tra gli spettatori, ma con una visuale dall’alto, distaccata e il più possibile critica.