Ventagli #149 — Jonas Vingegaard: la grande rivelazione del Tour de France

Matteo Vasile
LoggioneSport
Published in
7 min readJul 20, 2021

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Alzi la mano chi alla grande partenza da Brest considerava Jonas Vingegaard un possibile candidato per salire sul podio di Parigi. Nessuno vero? Eppure Vingegaard su quel podio ci è salito. E pensare che inizialmente il corridore danese non doveva nemmeno andare in Francia. La rinuncia di Dumoulin però gli ha aperto le porte della corsa a tappe più importante del pianeta.

Partito per fare da gregario a Primoz Roglic, Jonas ha inizialmente occupato il vuoto lasciato dal leader della Jumbo-Visma, è diventato sempre più forte con il passare dei giorni e a suon di ottime prestazioni nella seconda parte della corsa, si è dapprima attirato le attenzioni da parte dei media presenti alla Grande Boucle e successivamente si è guadagnato il secondo gradino del podio sugli Champs Elysées.

Jonas Vingegaard in azione sul Mont Ventoux. Photo credit: Getty Images

“Sono molto felice di essere arrivato secondo al Tour. Ora c’è tanta attenzione su di me ma questo fa parte del gioco” aveva detto Vingegaard al termine della cronometro di Saint-Émilion. Ed è proprio nella penultima tappa della Grande Boucle che il corridore danese si è assicurato il secondo gradino del podio, chiudendo il suo primo Tour a 5’20” da un inarrivabile Tadej Pogacar, vincitore della corsa per il secondo anno consecutivo.

Tra i giornalisti presenti in sala stampa a Parigi molti si sono chiesti come sarebbero andate le cose se il giovane danese avesse lottato per la generale già dal primo giorno, ovvero dalla partenza di Brest. “Forse sarei stato più vicino a Tadej, perchè quando Primoz è caduto nel corso della terza tappa l’ho dovuto aspettare. Era solo 1’20”, non avrebbe fatto alcuna differenza in classifica e sarei stato comunque secondo. Pogacar è stato semplicemente il più forte” ha spiegato il danese.

Dopo il ritiro di Roglic dalla Grande Boucle la squadra gli ha lasciato piena libertà in corsa e bisogna dire che la cosa ha ripagato non solo lui ma anche la squadra stessa visto il risultato finale. “In passato ho avuto molti problemi con la gestione dello stress”, ha spiegato Vingegaard. “Ho imparato molto da me stesso e ho imparato come affrontare queste situazioni. È stato bello dimostrare a me stesso che posso gestire la pressione, posso gestire lo stress che c’è in una corsa come questa, perché non c’è niente di peggio — se così si può dire — di una corsa come il Tour”.

Se il terzo posto nella cronometro di Laval lo aveva riportato in top 10 e l’ottavo posto nella tappa di Le Grand-Bornand lo aveva reinserito nella lotta per le primissime posizioni della classifica generale, il Mont Ventoux, dove era addirittura riuscito a staccare Pogacar sul finale della seconda scalata, gli ha dato la certezza di poter lottare con i più forti per il podio. E il podio effettivamente è arrivato grazie a delle prestazioni di altissimo livello sui Pirenei.

A Vingegaard è stato chiesto anche come avrebbe reagito un mese fa se gli avessero detto che sarebbe stato sul podio del Tour al termine della corsa. “Sì, non mi sarei mai aspettato di essere secondo nel mio primo Tour”, ha detto il danese. “Purtroppo perso Primoz ci siamo dovuti reinventare, abbiamo iniziato a vincere tappe ma al tempo stesso questo mi ha dato una possibilità. È davvero incredibile. Non riesco ancora a crederci”.

CARRIERA

Vingegaard è nato il 10 dicembre del 1996 a Hillerslev, un piccolo villaggio di 360 abitanti nello Jutland del Nord, in Danimarca.

“All’inizio giocava a calcio” — ha raccontato il padre di Jonas in una breve intervista su Cyclingweekly — “poi un giorno l’ho portato alla partenza di una tappa del Giro di Danimarca che iniziava nella città in cui vivevamo e da lì è iniziato tutto. Amava andare in bicicletta. All’inizio ha avuto momenti difficili ma ha avuto la perseveranza di andare avanti”.

Fino ai 22 anni Vingegaard ha corso con la squadra continental danese ColoQuick poi nel 2019 è arrivata la firma con la Jumbo-Visma che lo aveva notato durante un ritiro in Spagna l’anno precedente. A detta dell’allora direttore sportivo della ColoQuick, inizialmente la formazione giallonera era più interessata a Mikkel Honorè, ma quando quest’ultimo decise di firmare per la Quick-Step il team olandese ripiegò su Vingegaard, convinti anche dalle parole di Lars Johansen, ex preparatore atletico della continental danese che vedeva nel ragazzo delle qualità eccezionali.

Vingegaard in trionfo sul traguardo di Jebel Jais, quinta tappa dell’UAE Tour 2021. Photo credit: Getty Images

La prima vittoria di Jonas con la formazione olandese arriva proprio nel 2019 nella sesta tappa del Giro di Polonia, la seconda invece quest’anno all’UAE Tour sull’arrivo in salita di Jebel Jais, dove si mette dietro Pogačar, Adam Yates, Higuita, Almeida e Kuss. Nel mese di marzo, alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali, vince due tappe e la classifica generale, mentre il mese successivo chiude per la prima volta sul podio una corsa a tappe WT. Il danese è infatti secondo alla Itzulia preceduto solamente dal compagno di squadra Roglic.

Il resto è storia recente ma che andasse forte in salita lo si era già visto anche lo scorso anno alla Vuelta: il risultato ottenuto da Vingegaard al Tour è infatti di grande rilievo se consideriamo che il 24enne danese aveva alle spalle una sola partecipazione ad un grande giro. Il suo unico precedente era infatti il 46° posto ottenuto proprio alla Vuelta a España nel 2020.

ANEDDOTO #1

Un aneddoto interessante del passato di Vingegaard è senza dubbio il periodo di lavoro in una fabbrica di pesce di Hanstholm, un piccolo paesino affacciato sul Mare del Nord. Fino a quattro anni fa infatti, l’allora corridore della ColoQuick, lavorava part time in questa fabbrica e si allenava il pomeriggio. L’obiettivo principale però era sempre lo stesso: diventare un corridore professionista.

“Ho dovuto lavorare sodo per diventare un professionista. La mattina mi alzavo all’alba per andare a lavorare in fabbrica e poi nel pomeriggio facevo tra le 4 e le 5 ore di allenamento sulle strade di campagna battute costantemente dal vento. Penso che sia stata la mia resistenza alla fatica che mi ha permesso di arrivare dove sono ora”

Un’immagine di Vingegaard impegnato al lavoro nella fabbrica di pesce

ANEDDOTO #2

Il secondo posto finale al Tour de France ha aumentato in modo esponenziale la sua notorietà, non solo in Danimarca ma anche nel resto del mondo. Eppure quando gli chiedono come ci si sente dopo questo risultato Vingegaard risponde serenamente: “È vero che d’ora in avanti ci sarà molta più attenzione su di me ma questo fa parte del gioco. Non sono diverso da prima, io sono Jonas, lo stesso Jonas di sempre”.

La notorietà però aveva già toccato la famiglia di Vingegaard: la madre di sua moglie, che gli ha dato di recente il suo primo figlio, è molto conosciuta in Danimarca perché era stata protagonista della versione danese di The Great British Bake Off. Si chiama Rosa Kildahl, ha un canale YouTube dedicato al cibo e alle più svariate ricette e nei giorni scorsi è anche riuscita a recarsi in Francia accompagnata da sua figlia e sua nipote. “È così che è iniziato il mio Tour de France” aveva postato la suocera di Jonas sul suo profilo Instagram. In Danimarca è molto popolare, ma siamo certi che anche suo genero lo diventerà nel brevissimo periodo.

Se siete curiosi di vedere all’opera la versione danese di “Fatto in casa da Benedetta” potete cliccare qui sotto. Dicono che la signora sia molto simpatica, ma vi avverto, è tutto in danese e capirete ben poco.

ANEDDOTO #3

Vingegaard ama il gelato, i piatti a base di salmone ma soprattutto il manzo alla Stroganoff con purè di patate, una ricetta tipica della cucina russa. Si tratta di pezzetti di manzo saltati in padella con aggiunta di cipolle e funghi e insaporita dalla salsa di smetana. Come molti scandinavi è un grande fan della Premier League, soprattutto del Liverpool, ma ama in modo particolare anche il Badminton che a quanto pare è uno sport molto popolare in Danimarca. “Se non fossi stato un ciclista sarei diventato un giocatore di badminton. Forse lo farò al termine della carriera”, scherza Jonas.

FUTURO

Questo risultato potrà influenzare le gerarchie in casa Jumbo-Visma nelle prossime corse a tappe? È ancora presto per dirlo, ma una cosa è certa: il Tour de France 2022 che inizierà da Copenaghen il prossimo luglio sarà ovviamente un momento chiave non solo per Jonas ma per tutto il ciclismo danese. Vingegaard spera ovviamente di essere presente al via con la squadra: “Non so se avrò ancora la possibilità di avere i gradi da capitano. Mi piacerebbe perchè penso di aver dimostrato qualcosa in questo Tour. In ogni caso sarà speciale iniziare il Tour de France nel mio paese d’origine”.

Vi lasciamo con un breve video datato 24 dicembre 2017 dove si vede l’allora 21enne Vingegaard al lavoro alle prese con la surgelazione del pesce. L’audio è in danese ma non è importante visto che le immagini parlano da sole 😍

Ventagli è un progetto sull’attualità del mondo ciclistico in collaborazione con Loggione Sport. Ha una pagina twitter dove potete trovare commenti e opinioni giornaliere ed una pagina instagram per indagare la bellezza di questo sport attraverso le immagini.

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Malato di troppi sport. Amo viaggiare, fotografare e pedalare. Collaboro con @LoggioneSport